Chiara Ferragni e il suo (presunto) nuovo amore, Silvio Campara sono l’hot topic di questi ultimi giorni (dopo la inattesa separazione tra Campello e Morata, vedi su questo blog Lavanderie a Cielo Aperto: Il Fenomeno delle Relazioni Patinate Esposte sui Social (londranomala.com) ).
Pare che i due avessero pianificato una fuga d’amore in Perù con partenza il giorno di Ferragosto ma che i piani siano saltati all’ultimo forse per un ripensamento di Campara, già marito di Giulia Luchi e padre di due bambini avuti con la stessa.
Sapore di Mare 3 – 41 anni dopo. In linea con la migliore tradizione vanziniana la vicenda si svolge tra Forte dei Marmi e Sardegna passando per la Grecia fino al Perù.
Ci sono Lui, Lei e l’Altra, che non è una qualunque ma la ex Reginetta d’Italia, la Kate Middleton di casa nostra, con la differenza che Caterina d’Inghilterra e Chiara di Cremona (al tempo Diavoletta89) sono lontane anni luce per sobrietà, discrezione ed eleganza (si veda su questo blog Chiara Ferragni vs Kate Middleton: chi sarà la vera regina? (londranomala.com)).
In principio furono Chiara e Federico.
Poi Chiara ed il Pandoro.
Ed ora Chiara e Silvio…o non-più Silvio?
Da fashion icon a truffatrice ed ora anche rovinafamiglie, il passo mediatico è stato brevissimo.
Non riesco a capire se dietro tutto questo parlare ci sia un disegno preciso, della serie “C’è una sola cosa al mondo peggiore del far parlare di sé, ed è il non far parlare di sé” (che Chiaretta segua il motto di Oscar Wilde?); oppure soltanto una “Chiara” incapacità di gestire la situazione e l’immagine, proprio da parte di colei che sulla propria immagine ha costruito la sua (s)fortuna.
Lei nell’occhio del ciclone per le note vicende giudiziarie e con il marchio evidentemente in crisi data la fuga di contratti e sponsor, ora si infatua pure di un uomo sposato e padre di famiglia e sembrerebbe aver detto addirittura senza mezzi termini agli amici <Lui me lo prendo>, il che non risulta difficile da credere per una che negli ultimi anni si è abituata a prendersi tutto.
Tuttavia, in tutta questa storia mi fa specie notare come l’accanimento mediatico sia quasi unicamente nei confronti di Ferragni mentre Campara, l’oggetto del contendere, ne esca pressoché pulito, quasi come una vittima che ora è sotto pressione perché <sta vivendo un momento personale difficile> e quindi, poverino, non sa se vuole rimanere con la moglie o mettersi con Chiara per dare una ventata di freschezza e novità alla sua vita.
Fermo restando in generale che sarebbe sempre asupicabile evitare di invaghirsi di gente sposata, mi chiedo come mai quando si discutono i “triangoli” l’opinione pubblica si scateni quasi sempre contro l’Altra (la donna) e raramente o comunque in misura minore contro il Lui di turno che, pur essendo impegnato, è andato a cercarsi altro.
Il gossip sarebbe che Ferragni, pur essendo molto amica della moglie di Campara, avrebbe iniziato a messaggiare con lui all’insaputa della moglie (ormai ex amica) – sottotitolo: Ferragni lo avrebbe irretito. E lui? Avrebbe, per esempio, potuto non rispondere; avrebbe magari potuto scoraggiare sul nascere qualsivoglia approccio equivoco. Invece no. Ha accettato la corte (ammesso che i fatti siano realmente questi) e ceduto alla tentazione. E anche qui torna utile Oscar Wilde il quale diceva che L’unico modo per liberarsi da una tentazione è cedervi.
Io sono tuttavia dell’idea che dietro a un tradimento, nella coppia che scoppia, la responsabilità primaria sia di colui/colei che, pur essendo impegnat*, si lascia tentare e sceglie di tradire. Perché qui si sta parlando di un impegno che viene meno per via di una scelta: non ci sono vittime né carnefici, ma solo persone adulte che, scientemente, decidono di compiere delle azioni e, implicitamente, se ne assumono le responsabilità, consci delle possibili conseguenze.
Per cui, se Chiaretta, libera come una farfalla, svolazza intorno a Silvio e lui decide di seguirla, io forse me la prenderei anche un po’ con Silvio, voi che dite?
Perché, se uno arriva a prenotare un viaggio in Perù (che non è proprio un fine settimana a Cesenatico) mi viene difficile da pensare che sia stato costretto con la forza, incatenato al computer sulla home page di Skyscanner o vittima di un impulso estemporaneo ed irrefrenabile.
Si sceglie di stare insieme, si sceglie di tradire, si sceglie partire, si sceglie di restare.
Da una parte si sceglie di scegliere, ma dall’altra si dovrebbe provare a scegliere di lasciar andare.
Che poi tutto sommato un biglietto per il Perù (ma di sola andata!) non sarebbe mica una cattiva idea, si fa sempre in tempo!
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