Mancavano due esibizioni quando ho iniziato a scrivere ma era chiaro fin dall’inizio della serata che avrebbe vinto Sarah.
La diciottenne di Vigevano ha infatti conquistato la vittoria al televoto oltre che i favori della giuria di esperti.
Le è stato, all’unanimità, riconosciuto un “percorso”, una crescita sensibile rispetto al momento del suo ingresso nel programma che l’ha fatta sentire una di noi, una che è partita da meno di zero rispetto alla media dei concorrenti di quest’anno, la maggior parte già cantautori o interpreti semi affermati o comunque già nel giro delle case discografiche.
Di Sarah hanno colpito la sua vulnerabilità, il suo non essere e non sentirsi all’altezza, la sua insicurezza, la sua paura di non farcela, il tutto spazzato via da una forte determinazione e dal sostegno di una insegnante che ha creduto in lei sin dal primo giorno, quando nessuno ci credeva.
Ha fatto strike di categoria, per il secondo anno consecutivo, Lorella Cuccarini, ormai passata dai fasti baudiani a quelli mariani. La Più Amata dagli Italiani sostiene i suoi allievi con intelligenza emotiva oltre che televisiva, insegnando loro soprattutto che per riuscire è fondamentale credere in sé stessi. Il suo essere sempre elegante e determinata ma senza eccessi, è la ripetuta conferma che questo metodo paga, al contrario di quello usato dalla sua collega di categoria che, pur facendo radio da più di trent’anni, sembra non avere fiuto per il talento né strategia, oltre che classe.
Un serale giocato benissimo, quello della coppia Toscano-Cuccarini, con cover scelte strategicamente, inediti ad effetto confezionati su misura ed una immagine in divenire che si è affinata puntata dopo puntata.
I punti deboli della cantante – la voce acerba, la scarsa maturità musicale dovuta anche alla giovane età, la mancanza di una identità e di uno stile chiari e riconoscibili – sono stati sapientemente trasformati in punti di forza ricatalogati come versatilità, il che in realtà significa che può performare in maniera convincente molteplici stili, risultando cosi materiale malleabile per le case discografiche che se la contenderanno (a meno che già non abbia nel frattempo firmato con qualcuna di esse): sicuramente andrà con una major perché non ha la personalità ne’ lo stile da etichetta discografica indipendente, bensì – almeno in questa prima fase – ha bisogno di “dipendere”, ha bisogno di indicazioni chiare e precise, ha bisogno che le cuciano addosso il vestito che tra tutti le starà meglio, visto che gliene stanno bene tanti, complici anche la freschezza dei suoi diciott’anni ed una bellezza da pop star internazionale (lei stessa ha infatti rivelato, nel corso della puntata, di ispirarsi al mondo di Dua Lipa). Speriamo solo non diventi l’ennesima Annalisa o Elodie, ormai scarsamente distinguibili l’una dall’altra, se non fosse per il fatto che la prima – al contrario della seconda – ha un enorme potenziale vocale che, tuttavia, non le è concesso di usare, ma rimane intrappolato nei “quando quando quando quando quando…” che però vendono i dischi.
Su alcuni aspetti, innegabilmente, ci sarà ancora tanto da lavorare, uno tra tutti la mancanza di controllo e consapevolezza vocale, ma la volontà si è visto, non le manca.
Se si parla di Amici come di una scuola, prima che di un programma televisivo, quest’anno ha vinto l’allieva migliore, una dei pochissimi a non essere entrata già da professionista come la maggior parte dei concorrenti, evidentemente selezionati tenendo conto principalmente delle esigenze di spettacolo.
Ora per lei la sfida sarà ancora più grande: proseguire e fare della sua carriera un percorso sempre in salita e non scoppiare come una bolla fino a dissolversi nell’oblio (qualcuno ricorda Luigi Strangis che ha vinto il programma appena tre anni fa?)
Santa Maria De(i) Filippi – chissà che prima o poi non la facciano beata e poi santa protettrice dei talenti e delle arti oltre che degli uffici di collocamento – ha chiuso come sempre a pieni voti un’altra densa stagione. L’unica cosa in cui proprio sembra fare fatica e’ aiutare Ida Platano a trovare l’amore, ma quella è un’altra storia e Maria – si sa – può fare miracoli!
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